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giovedì 14 gennaio 2010

Terremoto ad Haiti


In questi giorni un terremoto ha raso al suolo Haaiti, uno degli stati più poveri del mondo. Riportiamo una pagina di approfondimento della ONLUS Agire, per chi ne ha la possibilità e la volontà può trovare informazioni per le donazioni su:


Alle 16.53 di martedì, (le 22.53 ora italiana) la capitale di Haiti – Port Au Prince – è stata colpita da un terremoto di magnitudo 7.3 della scala Richter. Dopo la prima scossa, durata oltre un minuto, sono state registrate oltre 32 scosse di assestamento più brevi e di minore intensità.
L’epicentro è stato individuato a 16km dalla capitale e il terremoto ha colpito una zona dove vivono oltre 2.5 milioni di persone, per la maggioranza in condizioni di povertà assoluta.

Haiti è il paese più povero dell’emisfero occidentale ed è già stata recentemente colpita da altri disastri naturali - nel 2008 una serie di uragani causarono la morte di oltre 800 persone – oltre che da gravi condizioni di instabilità politica che hanno indotto nel 2004 le Nazioni Unite ad inviare una missione di peacekeeping.

Nonostante sia ancora impossibilequantificare le esatte proporzioni della catastrofe le informazioni provenienti dal campo non fanno che confermare la gravità del disastro. Le stime più ottimistiche parlano di oltre 100.000 morti, e in molti temono che si superi il record di 240.000 vittime fatto registrare in occasione dello Tsunami del 2004.

Mentre le ore passano e svaniscono le speranze di trovare persone in vita sotto le macerie, si fanno sempre più pressanti le preoccupazioni legate ai rischi per la salute pubblica. Centinaia sono infatti i cadaveri che non hanno ancora trovato sepoltura, e che rischiano di diventare veicolo di epidemie nei prossimi giorni, questo in un contesto in cui praticamente non esistono più strutture sanitarie funzionanti.

I primi team di emergenza sono sul campo per portare gli aiuti e procedere ad una valutazione dei bisogni. Al momento la popolazione necessit di ripari, di kit sanitari e per purificare l’acqua, di ambulatori per la medicina d’urgenza, e di alimenti.
La mobilitazione internazionale per assistere i tre milioni di Haitiani colpiti dalla catastrofe è stata massiccia, ma per affrontare le conseguenze del disastro saranno necessari investimenti straordinari.

Per questa ragione, AGIRE in collaborazione con il Ministero Affari Esteri, ha immediatamente lanciato l'appello di emergenza per una mobilitazione comparabile alla crisi che stiamo affrontando.

Grazie alla straordinaria generosità degli italiani sino è stato possibile raccogliere oltre un milione di euro che hanno consentito alle organizzazioni di AGIRE di avviare i primi interventi sul campo, tra questi:

ActionAid, presente in loco sin dal 1996, ha avviato immediatamente attività di primo soccorso per la popolazione colpita. Un team di personale altamente specializzato si sta preparando alla partenza per portare nell’isola beni di prima necessità quali rifugi di primo soccorso, coperte, kit per l’igiene personale e contenitori per l’acqua potabile. L’obiettivo di questa prima fase di intervento è di raggiungere il fabbisogno di circa 20.000 persone

La sede di Save the Children a Port-au-Prince ha mobilitato le sue squadre di emergenza che, muovendosi soprattutto in motocicletta, hanno potuto raggiungere le zone della città più colpite dal sisma. Save the Children sta distribuendo alle famiglie kit di primo soccorso che includono coperte, zanzariere, taniche per l’acqua oltre che spazzolini, dentifricio, asciugamani e sapone necessari per l’igiene personale. Una volta che saranno montate le tende, Save the Children realizzerà aree sicure a misura di bambino, dove i minori potranno giocare, affrontare il trauma subito a causa del terremoto e sentirsi nuovamente al sicuro.

Il CESVI ha mobilitato la sua squadra di emergenza che si stà si sta muovendo dall’area sud occidentale del paese verso la capitale per completare una valutazione dei bisogni umanitari e coordinare i primi interventi di risposta. Questa la testimonianza di Elisa Rusciani - responsabile regionale CESVI ad Haiti: “Le strade non sono agibili e non so se c'e'posto da qualche parte. Non so niente di casa mia e dove andrò al mio rientro. Non riesco a entrare in contatto con i colleghi dello staff locale. Ma ho saputo che anche a Les Cayes e nell'area del nostro progetto ci sono stati danni enormi e c'è bisogno di aiuto subito. Sono stanca e sto cercando di andare a riposare ma continuano ad arrivare notizie di amici e parenti di amici che non ce l'hanno fatta. Sono senza parole. Avremo tanto lavoro. Ci vorranno anni.”

Terre des Hommes, grazie al suo staff composto da ben 50 persone, ha già iniziato a Port-au-Prince la distribuzione dei primi aiuti: kit alimentari, contenitori per l’acqua potabile e prodotti per l’igiene personale. In attesa per le prossime ore l’arrivo di una squadra specializzata per coordinare i successivi interventi a protezione dell’infanzia.
VIS sta intervenendo ad Haiti attraverso gli operatori dei diversi centri Don Bosco presenti nell’isola. I primi soccorsi sono indirizzati a portare in salvo i circa 200 orfani sepolti sotto le macerie di una casa di accoglienza gestita dai salesiani nella capitale Port-au-Prince. L’intera famiglia salesiana si sta mobilitando per far arrivare nell’isola squadre di soccorso e aiuti di emergenza.

Oltre alle organizzazioni sopra menzionate, che grazie alla loro presenza da anni nell’isola sono state in grado di portare immediati soccorsi, anche altre ONG membre di AGIRE hanno deciso di intervenire, coordinandosi all’interno del network per fornire assistenza umanitaria nel modo più efficace ed efficiente possibile. Tra queste ultime, INTERSOS, che ha deciso di partecipare attraverso la fornitura di beni di prima necessità intervenendo in collaborazione con partner locali, e GVC che arriverà nell’isola nei prossimi giorni con squadre di soccorso e beni di prima necessità.
Le altre organizzazioni appartenenti al network di AGIRE al momento in via di mobilitazione sono: il CISP e COOPI, che già nei prossimi giorni invieranno sul terreno i propri operatori per assicurare una risposta più estesa possibile.

Da http://www.agire.it/it/emergenzahaiti/approfon_haiti.html
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