La dottrina dell'indulgenza è nata in ambito cristiano e si riferisce alla credenza nella possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato, dal peccatore che abbia confessato sinceramente il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione. A seguito della riforma protestante, che contestò questa dottrina sostenendo che essa non abbia un fondamento nella Bibbia, rimase un uso prettamente cattolico.
L’indulgenza può essere parziale o plenaria cioè può liberare in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati; è attualmente disciplinata dai documenti Indulgentiarum doctrina e Manuale delle indulgenze.
Il Concilio di Trento usò grande rigore nel terminare gli abusi abolendo le questue e i quaestores di indulgenze. La pubblicazione di queste ultime fu riservata al vescovo e i due membri del Capitolo, da lui incaricati di ricevere le offerte spontanee dei fedeli, non potevano prelevare nessuna quota, anche minima, per loro. Dal XVI secolo ai giorni nostri il sistema delle indulgenze si andò semplificando e il Papato riuscì ad evitare gli abusi passati ponendo grande accento sulla necessità del pentimento, del perdono dato da Dio a seguito della confessione, del valore dell'indulgenza sulla sola pena temporale e della spontaneità delle offerte.
Ancora oggi l'indulgenza è in uso nella religione cattolica, che la considera una parte importante dell'economia della salvezza delle anime. L'indulgenza cancella gli effetti negativi di un peccato che sia stato sinceramente confessato con l'intento onesto di non ripeterlo ed aiuta il peccatore a fortificarsi moralmente e cambiare vita, eliminando da sé progressivamente il male interiore che dovrà ripudiare completamente.
La dottrina del tesoro della Chiesa resta in vigore, insegnando che il bene operato da alcuni (Gesù, Maria, i santi) torna a vantaggio di tutti. Secondo tale dottrina, il tesoro della Chiesa viene amministrato dalla stessa a beneficio di chi è in vita e per tramite dei vivi a beneficio delle anime dei defunti che stanno purificandosi nel Purgatorio. L'indulgenza chiesta dai vivi per i loro defunti aiuta la purificazione di chi in Purgatorio "attende" di essere ammesso in Paradiso. Questo è il nocciolo del dogma della comunione dei santi: le preghiere e le opere di bontà che tutti possono fare, valgono per tutti gli uomini, per tutte le anime e vanno a combattere il male che gli stessi uomini commettono.
Si chiama indulgenza plenaria quella che libera per intero dalla pena temporale dovuta per i peccati; indulgenza parziale quella che ne libera solo in parte. Un tempo ogni indulgenza parziale era accompagnata da un certo numero di giorni e di anni che ne specificava il valore: dicendo "100 giorni di indulgenza" si intendeva che quella indulgenza liberasse dalla pena che si sarebbe altrimenti dovuta scontare con 100 giorni di Purgatorio. In questo modo si introduceva un sistema troppo tecnico e automatico, che snaturava il concetto stesso di Purgatorio, di cui non è possibile indicare un luogo o una durata.
Oggi le indulgenze parziali non sono più distinte le une dalle altre e, per quanto riguarda il loro valore, "si è ritenuto stabilire che la remissione della pena temporale, che il fedele acquista con la sua azione, serva di misura per la remissione di pena che l'autorità ecclesiastica liberamente aggiunge con l'indulgenza parziale". Quindi compiendo un'opera buona a cui è annessa una indulgenza parziale, un fedele ottiene una remissione di pena per il bene stesso che ha compiuto e altrettanta remissione grazie all'indulgenza amministrata dalla Chiesa.
Per ottenere una indulgenza plenaria o parziale un cristiano, completamente distaccato dal peccato anche veniale, deve:
1)confessarsi, per ottenere il perdono dei peccati;
2)fare la comunione eucaristica, per essere spiritualmente unito a Cristo;
3)pregare secondo le intenzioni del Papa, per rafforzare il legame con la Chiesa;
4)compiere una delle opere buone a cui è annessa l'indulgenza. Alcune di queste opere ottengono una indulgenza plenaria, altre una indulgenza parziale.
Indulgenze plenarie ottenibili ogni giorno
Adorazione eucaristica, per almeno mezz'ora
Akathistos o Paraclisis
Lettura o ascolto della Sacra Scrittura, per almeno mezz'ora
Pio esercizio della Via Crucis
Rosario mariano
Visita in forma di pellegrinaggio alle basiliche patriarcali di Roma
Indulgenze plenarie concesse in determinati giorni
1 gennaio
Settimana per l'unità dei cristiani
Tutti i venerdì di Quaresima
Giovedì Santo
Venerdì Santo
Sabato Santo
Solennità di Pentecoste
Solennità del Corpo e Sangue di Cristo
Solennità del Sacro Cuore di Gesù
Solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo
2 agosto
Tutti i giorni dal l° fino all'8 novembre
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Solennità di Cristo Re
31 dicembre
Indulgenze plenarie concesse per circostanze particolari
Benedizione papale
Celebrazioni giubilari delle ordinazioni
Congresso eucaristico
Esercizi spirituali
Giornata universalmente dedicata a celebrare qualche fine religioso
Giorno anniversario del proprio battesimo
Giorno della consacrazione della famiglia
Giorno della dedicazione della chiesa o dell'altare
Giorno fissato per una chiesa stazionale
In punto di morte
Nella celebrazione liturgica del fondatore di Istituti di vita consacrata e di Società di vita apostolica
Nella solennità del titolare di una basilica minore, di una chiesa cattedrale, di un santuario, di una chiesa parrocchiale
Pellegrinaggio
Prima Comunione
Prima Messa
Processione eucaristica
Sacre missioni
Sinodo diocesano.
Una volta all'anno, in un giorno scelto liberamente
Visita pastorale
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